Nato a Bergamo e cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta, nel 2005 era stato prelevato dall'Udinese,
sempre attenta ai talenti in erba. Con i friulani ha poche occasioni
per mettersi in evidenza e così viene mandato altrove a farsi le ossa,
in B, prima al Bologna e poi al Vicenza. E con i biancorossi si guadagna un posto nell'Under 21 che va a giocare gli Europei in Svezia, prima di proseguire il suo girovagare che lo porta a Reggio Calabria, Padova e ancora Vicenza. La scorsa estate il ritorno a Udine, prima del prestito al Livorno
per rilanciarsi, per prendersi una rivincita. Perché Morosini era uno
che non si arrendeva mai, che di difficoltà nella vita ne aveva superate parecchie,
da quando, nemmeno maggiorenne, si era ritrovato senza papà Aldo e
mamma Camilla. "Sono cose che ti segnano e ti cambiano la vita, ma che
allo stesso tempo ti mettono in corpo tanta rabbia e ti aiutano a dare
sempre tutto per realizzare quello che era un sogno anche dei miei
genitori", raccontava nel 2005, quando passò all'Udinese. Qualche tempo dopo venne a mancare anche il fratello disabile,
e Piermario si era ritrovato a lottare per sé e per la sorella maggiore
e malata. Una vita dura, difficile che Morosini ha sempre affrontato a
testa alta, dignitosamente. Un'esistenza finita troppo presto.
Tratto da : http://it.eurosport.yahoo.com/14042012/45/serie-b-triste-storia-piermario-morosini.html?nc
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