lunedì 23 aprile 2012

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Clemente Elis Aceto
Partito: PD
Candidato Sindaco: Fabrizio Brignolo

1. Perchè ti sei candidato/a?

Sono un cittadino comune, una persona normalissima con la sua famiglia, la sua utilitaria, il suo mutuo sulla casa, fortunatamente ancora il suo lavoro e una bimba in arrivo. Ho trentacinque anni e dai tempi delle scuole superiori, periodo di economie fiorenti, ho iniziato a seguire con interesse le vicende riguardanti la nostra politica nazionale. Considerata anche la mia età, le seguivo con una certa ingenuità e un certo distacco: come se le decisioni prese da quei politici luminari nelle aule di Montecitorio, vista la favorevole congiuntura economica, non potessero scalfire ciò che la mia famiglia ed io avevamo costruito, anche con sacrifici, nel tempo.Purtroppo negli anni a seguire ho dovuto assistere, sempre da “spettatore”, a profondi cambiamenti sociali, economici e politici del nostro Paese. Molti di questi cambiamenti hanno portato il comune cittadino a distaccarsi ulteriormente da quel mondo che ormai non sembra più “avere il polso della situazione”. Il vocabolo “politica” ha così aggiunto alla sua definizione un’accezione negativa e condotto molti italiani a disinteressarsene puntando la nave a pieni giri verso una situazione di non ritorno. Nel mio piccolo ho sempre cercato di contribuire concretamente a invertire la rotta perché sono convinto che esiste ancora una maniera pacifica e democratica per cambiare le cose ma il cambiamento deve necessariamente partire da noi: le cose non cambiano mai se non cambiamo noi. Secondo il mio punto di vista i cittadini hanno ancora due importantissime “armi” per costringere il comandante a cambiare rotta: informazione e partecipazione. Unica difficoltà è che dobbiamo essere in molti. Molti cittadini informati e attivamente partecipanti alle dinamiche sociali e politiche quotidiane non possono che obbligare “l’indietro tutta”. Dopo una lunga riflessione ho quindi deciso che era giunto il momento di smettere di fare lo spettatore e di dare voce a quella sensazione crescente interiore che dice di non arrendermi e aggiungermi agli altri cittadini informati e partecipanti. Non ho quindi alcun timore di metterci la faccia, ma soprattutto il cuore, per rappresentare i cittadini come me all'interno del “palazzo”, pur consapevole di quanto oggi il primo istinto nei confronti di chi fa un passo come il mio sia quello di pensare: “eccone un altro”. Ritengo la mia candidatura un fatto straordinario in questo momento altrettanto straordinario di crisi economica e distacco dalle istituzioni. Intendiamoci: non penso con il mio singolo apporto di cambiare l’intero mondo ma mettendo a disposizione della collettività il mio impegno, la mia onestà, la mia dedizione e il mio modo di essere, tento di farlo assieme ad altri cittadini informati e partecipanti. Spero quindi che siano in molti a volermi dare una mano non nella “discesa” in politica ma nella mia “salita” in Politica, perché la Politica con la “P” maiuscola, quella che si occupa concretamente dei reali problemi dei cittadini, deve assolutamente tornare ad essere considerata da tutti qualcosa di nobile.


2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?

Asti ha delle necessità impellenti riguardanti alcuni settori come il lavoro, la lotta alle “nuove povertà” (problema casa incluso), la maggiore cura delle periferie.

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.

Occorre un territorio accogliente dal punto di vista della semplificazione burocratica e normativa (almeno per quanto di competenza locale: piani regolatori, regolamenti, etc…). A fronte della volontà di aprire o ampliare un’impresa il Comune deve presentarsi non come mero controllore, ma come un “partner” che, dopo aver verificato la correttezza dell’iniziativa, la “sposa” e con proprio personale, la sostiene e la accompagna anche nel rapporto con gli altri Enti.

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