sabato 28 aprile 2012

Il Pensiero Debole di Luciana Letizzetto

Notizia superbowl. Che fa girare le bowl alla velocità super… In un paesino della Francia, che si chiama Nogent sur Marne, han pensato di dedicare una statua alle operaie italiane che hanno lavorato lì nella fabbrica di piume. E indovina di chi è la faccia dell'operaia? Della Brrr, della Brrr, della Bruni. I piccioni hanno commentato: «Finalmant un post invitant dov defecher…». Come si dice piccione in francese? Piscion? Piscion viaggiateur? Insomma. La statua dell'operaia ha la faccia della Bruni. Posso fare una domanda? Cosa minchia c'entra la Carlà con le operaie? Che l'unico lavoro manuale che ha fatto nella sua vita è stato darsi lo smalto sulle unghie? La Carlà faceva la saldatrice, quando non sfilava? Era di umili origini e ha conosciuto Nicolas all'ufficio immigrazione?Mala cosa bella è come si è giustificata Carlà. Ha detto: «Eh, ma l'hanno fatto a mia insaputa…..l'han fè… a mois insapù…». Capisci? La figlia di Scajola! Eh certo… capita a tutti. Io non faccio altro nella vita che posare per statue. Così. Senza chiedermi perché. A volte son lì alla fermata del tram e non mi accorgo che qualcuno mi scopisce. Ma scusa Carlà? Carlona? Carlucia? Tu posi per una statua senza domandarti a cosa serva? Non chiedi neanche: Dove la metterete? Tipo: Davanti all'Eliseo? Al Louvre? A presidio di una discarica? Serve da fermo per far deviare le vacche mentre vanno al mattatoio?

Ma in Francia, son balenghi? Allora cosa dobbiamo fare noi, una statua con la faccia di Lapo in onore degli operai della Renault?


Ma non c'è fine alla follia. Sentite qua. Pare che Victoria Beckham abbia appeso nel suo bagno la foto di suo marito in mutande. Anche io appenderei volentieri il mio. Ma non la foto, proprio lui di persona. Dicevo. La Vittoriona ha pubblicato la foto del suo bagno. In effetti c'è il lavandino, lo specchio e la foto di Davidone con il suo gran cadeau. No, per carità, uno nel proprio bagno ci può mettere chi gli pare, ci mancherebbe, ma posso dire una cosa a Vichy? Non ti strema l'anima averlo tutti i momenti tra i piedi? Persino quando fai pipì che è uno dei pochi momenti di dignitosa solitudine che ci restano? E se lo mette come sfondo sul telefonino, come dekstop del computer e adesso se lo appende pure nel bagno! Oltretutto, neanche una foto vera, fatta durante le vacanze, per dire… No, la foto della pubblicità della serie comunemente denominata «Il pacco di David». Anzi, la foto la chiamerei «David e Golia», per via della sproporzione fra l'essere umano e il gigante nascosto nelle sue mutande. Ma lo sai che Davidone ha una roba così pesante che anche il poster han dovuto appenderlo con un tassello?


Vittoria senti. Tu sei la regolare fruitrice di quel bendidio. La sua naturale destinataria. L'avente diritto. Colei che può spacchettarselo a piacere ogni volta che vuole. Okay, hai un marito figo perso. Beatissima te. Ma a far così non rischi l'assuefazione? Non ce l'hai una cartolina con i girasoli di Van Gogh? E mettici quella in bagno, almeno vedi qualcosa di nuovo. Oppure, se c'hai proprio quella fissa lì, un bel poster di Bolt, che almeno cambi la tinta delle tartacule.

Tratto da:  http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/torinosette/grubrica.asp?ID_blog=134&ID_articolo=216

giovedì 26 aprile 2012

Umorismo


Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Riccardo Fassone
Partito: PD
Candidato Sindaco: Fabrizio Brignolo

1. Perchè ti sei candidato/a?
La mia candidatura nasce da una lunga esperienza politica.
Ho 34 anni ma ho alle spalle 14 anni di attività politica, prima nei DS ed ora nel PD, e dieci anni come consigliere circoscrizionale in Asti Sud (eletto per due mandati consecutivi).
Una esperienza che mi ha formato per l’amministrazione ed oggi mi consente di dare un valore aggiunto alla mia candidatura.
Quando tredici anni fa ho bussato alla porta dei Democratici di Sinistra ero convinto che la politica potesse contribuire concretamente al bene della città: un impegno per crescere e dare qualcosa ad un territorio che amo e che mi ha reso quello che oggi sono.
A distanza di tanti anni ho ancora questa convinzione, nonostante i fatti che hanno coinvolto negli ultimi anni la classe dirigente a livello nazionale e i partiti politici.
Sono convinto, ancora, che impegnarsi in politica e per l’amministrazione del proprio territorio sia uno dei più nobili servizi che un cittadino possa fare per il proprio territorio.
Oggi la mia formazione politica e l’esperienza nell’amministrazione come consigliere di circoscrizione mi fanno affrontare questa campagna elettorale convinto di poter essere utile al bene di Asti e convinto di non essere uno dei tanti candidati.
La mia lunga esperienza in circoscrizione e la mia attività lavorativa nel sindacato CISL, a sostegno di anziani, lavoratori, immigrati, minori mi hanno dato la consapevolezza delle priorità programmatiche in questo particolare periodo storico / politico, anche per la nostra provincia, e di quanto sia importante la presenza di ogni amministratore fra la gente per essere realmente a contatto con le esigenze dei cittadini.
Non slogan, ma presenza e costante interesse verso la città e le sue necessità.
Per questo motivo un mio numero di telefono è stato attivato… per mantenere sempre un filo diretto tra eletto ed elettori.

2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
La Priorità: IL LAVORO
- Occorre gestire i fattori di crisi locale e mettere in campo politiche serie di rilancio dell’economia e dello sviluppo locale.
- Creare le opportunità perché il territorio diventi attrattivo per le nuove imprese che si vogliono insediare, anche attraverso la semplificazione burocratica e normativa;
- Valorizzare, se possibile, i settori tradizionali dell’economia o attuare una loro riconversione in linea con le caratteristiche del territorio;
- Avviare un incubatore di impresa che sappia individuare le potenzialità del territorio, favorire il clima imprenditoriale, incoraggiare l’imprenditoria giovanile, agire in collaborazione con Università, Politecnico, Associazioni Imprenditoriali, Provincia, Regione, Fondazione CRAT;
- Diventare un soggetto attivo nella promozione del lavoro per chi è in disoccupazione, cassa integrazione, mobilità, per i giovani precari, per chi vede allontanarsi l’uscita pensionistica e si trova senza occupazione.
POLITICHE SOCIALI
I dati dei servizi sociali e della Caritas dimostrano un costante aumento della povertà. Dati che devo indurre a particolari riflessioni.
Occorre:
implementare il personale del settore in oggetto;
rimettere a disposizione le risorse necessarie;
Per gli anziani sviluppare tutti i servizi di sostegno alla domiciliarità e potenziare i servizi di sostegno alla vita di relazione;
realizzare mini appartamenti per anziani autosufficienti, con annessi servizi comuni e integrativi di sostegno della domiciliarità;
fare scelte prioritarie di investimento per l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche;
ripristinare i fondi per il dormitorio e che la mensa pubblica sia sempre garantita:
pensare a progetti di reinserimento nella società per chi non ha più prospettive per il futuro;
attuare politiche serie per gli immigrati regolarmente soggiornanti in Asti in modo di favorir il loro accesso ai servizi del comune e costruire programmi adatti a condurli alla conoscenza della nostra cittadinanza e della nostra cultura in modo da attuare una perfetta integrazione.
ASTI CULTURA 2012-2017:
- Che sappia riconoscere e valorizzare le eccellenze sul territorio;
- Che aiuti le potenzialità nei giovani artisti, individuandole e creando luoghi adatti alla loro crescita e visibilità;
- Che coordini le diverse attività museali nate in città
- Che sappia pianificare l’attività artistica/culturale durante l’intero anno per dare ad ogni evento la massima attenzione ed importanza;
- Che attui progetti formativi strutturati per le scuole astigiane;
- Che ridia dignità e centralità anche alle arti amatoriali;
- che la storia, il patrimonio artistico, culturale, architettonico e paesaggistico siano i motori per il rilancio dell'immagine di un territorio con forti potenzialità in campo turistico;
- Che colga nell’expo di Milano 2015 una occasione per dare ad Asti una centralità anche in campo culturale/artistico;

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
Provenendo dal mondo sindacale e avendo maturato un’esperienza sul territorio come consigliere circoscrizionale non posso che avere particolare interesse alle tematiche del mondo del lavoro e del sociale. Il programma presentato dalla coalizione in appoggio del candidato sindaco Fabrizio Brignolo analizza con attenzione queste tematiche, che ho inserito anche fra le tre priorità sopra.

Amministrative 2012 : Tre domande a...


Nome: Gianni Bosso
Partito: Uniti per Asti
Candidato Sindaco: Fabrizio Brignolo

1. Perchè ti sei candidato/a?

Perchè, man mano che cresceva la rabbia e lo sgomento nell'assistere alle vicende politiche nostrane, mi è nata la voglia di capire, di approfondire e di partecipare. E ho capito una cosa : il problema non è la troppa politica ma la poca politica. Nel momento in cui esprimo attraveso il voto la fiducia a chi deciderà della scuola dei miei figli, del parco sottocasa o del rifacimento di un marciapiede non firmo un assegno in bianco. Ho compiuto solo il primo passo, dopo deve esserci il controllo e la verifica che quella fiducia sia stata ben riposta. Allora io, ma penso tutti, devo, ad esempio, ogni tanto rinunciare a una serata in casa con la famiglia e andare ad ascolatare un consiglio comunale. Devo/dobbiamo, riprendere l'abitudine di esercitare il mio/nostro diritto di cittadino/i e non 
farmi/ci trattare da suddito/i. E' questo quello che voglio fare.

2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
a) Trasparenza e democrazia partecipativa : il Municipio deve aprirsi ai cittadini ! Gli atti amministrativi, le sedute di consiglio e tutto quello che concerne la macchina comunale devono essere resi disponibili alla ciitadinanza. Trasparenza vuol anche dire maggiore controllo e quindi maggiore efficenza. E vuol anche dire 
democrazia partecipativa; le scelte devono essere illustrate, discusse e condivise con gli abitanti. Gli strumenti sono il bliancio partecipato, i referendum ( proposito e abrogativo ), le assemblee ecc ecc. 
b) Riqualificazione della spesa : si può e si deve spendere meglio. E non solo perchè stiamo attraversando una grave crisi economica ma perchè solo agendo con delle scelte, che magari dovranno scalzare rendite di posizione,si possono trovare risorse da dirottare sui temi importanti.
c) Servizi : migliorare i servizi attualmente erogati e fornirne di nuovi. Uffici comunali, asili, servizi alla persona sono temi su cui mi pare ci siamo molto da lavorare.

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
Democrazia partecipativa, No Tso e stop al consumo di territorio

Amministrative 2012 : Tre domande a...


Nome:Raffaele Bianchino
Partito: Udc
Candidato Sindaco: Davide Arri

1. Perchè ti sei candidato/a?
Perché il passaggio dal volontariato al sociopolitico è indispensabile per chi vuole rimboccarsi le maniche e dare una mano ai più piccoli...

2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
Occupazione, famiglia, politiche sociali sociali

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
I punti che più mi interessano e che fanno parte del mio programma sono: servizi sociali, politiche di sostegno alla disabilità, integrazione e valorizzazione delle minoranze cristiane

martedì 24 aprile 2012

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Giorgio Caracciolo-Franco
Partito: UdC
Candidato Sindaco : Davide Arri

1. Perchè ti sei candidato/a?
Mi sono candidato perchè ho sempre cercato di impegnarmi per la città, ora mi è sembrato un passo doveroso provare a farlo dai banchi della politica. L'ho fatto con Davide Arri perché con lui ho già iniziato un percorso da tempo, questa è stata la naturale evoluzione;

2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
Il mio candidato Sindaco deve avere come priorità una concreta ed ampia politica di incentivo dell'occupazione, e penso che nei due punti principali del programma (quello della task force di esperti nominata con tale scopo e quello del polo tecnologico che colleghi aziende e università) questa priorità sia da lui fortemente sentita e sviluppata; poi ci dev'essere la previsione di aiuti alle famiglie, a seconda dei bisogni e delle emergenze: con le proposte sul quoziente famigliare e per gli incentivi alle locazioni di immobili sfitti, anche questa priorità è presa in esame; infine, una politica sui giovani e per l'ambiente, al fine di diffondere un'autentica cultura dello sport, come salute, prevenzione e aggregazione, in un ambiente più sano e più rispondente ai temi di sostenibilità e alla nuova, crescente coscienza ecologista.

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
Il punto del programma del candidato che più mi rappresenta è probabilmente proprio quest'ultimo, anche per le campagne che ho sempre portato avanti personalmente al di fuori della politica, con i comitati ambientalisti, il volontariato per i bisognosi, lo sport e l'istruzione.

Il bambino e il congiuntivo

Ci dobbiamo occupare ancora una volta di una brutta storia. T., bambino di nove anni iscritto alla scuola elementare «Don Orione» di Milano, va matto per i congiuntivi e i compagni di classe lo isolano dal gruppo, riempiendo la lavagna di battutacce contro di lui. Quando ho letto la notizia nelblog di Flavia Amabile sul sito, ho trattenuto a stento la mia indignazione. Un bambino che ama i congiuntivi! Quanto imbarazzo, quanta vergogna. Quale futuro potrà mai avere un bimbo che, cito ancora dal blog, «è affascinato dalle parole, ne chiede il significato e poi le usa a proposito»?

Se per disgrazia il problema dovesse protrarsi fino all’età adulta, gli sarebbero precluse moltissime attività, a cominciare da quella politica. Avrebbe serie difficoltà anche in televisione e nei giornali. Il congiuntivo non è solo una brutta malattia degli occhi, ma un modo sbagliato di affrontare la vita. Se incominci a parlare bene, poi desideri pensare bene. E magari - orrore - agire bene. Funziona così, purtroppo. Per fortuna i compagni del piccolo mostro stanno cercando di riportarlo sulla retta via con un sistema quasi infallibile: la legge del branco, che tutti conforma e appiattisce al livello più basso e rassicurante. Pare però che il diavoletto cocciuto persista nell’errore. Di questo passo imparerà a memoria i primi dodici articoli della Costituzione e allora per rieducarlo non basteranno più nemmeno i compagni: bisognerà chiamare direttamente il Trota.



Tratto da : http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1164&ID_sezione=56

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Carmine Salimbene
Partito: Lista civica Uniti x Asti
Candidato sindaco: Fabrizio Brignolo


1. Perchè ti sei candidato/a?
Mi sono candidato perchè da anni mi occupo di temi ambientali, in particolare per NON fare l'inceneritore ad Asti, se sarò eletto, la tutela dell'ambiente sarà l'unica motivazione a fare politica


2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
Le priorità del sindaco dovrebbero essere:


-l'ambiente: cosa lasciamo a figli e nipoti? da un mondo brutto e devastato, non nasce ricchezza...
-le politiche sociali: a che serve il benessere se una parte di cittadini vive male?
-l'etica: facciamo le cose per la nostra città secondo il buon senso e le regole del buon padre di famiglia, sicuramente ci sarebbero meno sprechi e più risultati


3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta. 
Il candidato Brignolo mi rappresenta di più quando dice si impegnerà a tutelare l'ambiente

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Mario Casagrande
Partito: Noi per Asti
Candidato Sindaco: Mariangela Cotto

1. Perchè ti sei candidato/a?

Mi sono candidato perchè ogni esperienza ha sempre qualcosa da insegnarti, ma principalmente perchè mi sono reso conto che la mia città potrebbe aver maggiormente bisogno dell'apporto del cittadino semplice, generoso e onesto come mi sento io

2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
Parto dal presupposto che il programma di Mariangela Cotto è molto ben strutturato, proprio per questo l'ho voluto condividere personalmente, quindi vorrei che tutti i punti scritti venissero rispettati, il Sindaco è come il comandante di una nave lui deve salvaguardare tutti i cittadini. ma se vogliamo scegliere 3 punti io personalmente direi... A- Il sociale cioè disabili e chi davvero è in difficoltà economica (lavoro casa ecc..) B - Rilanciare la manifestazione del Palio di Asti che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della nostra città il più antico d'Italia C- L'ambiente che tutti quanti noi dovremmo difendere maggiormente 

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
La mia generosità mi ha spinto a candidarmi verso il Sociale in quanto mi rendo conto che tanta gente è in grave difficoltà i bambini hanno bisogno di un futuro sereno, ma per avere quello devono avere una solida famiglia che li aiuti a traghettarli Ecco forse a volte mi faccio carico delle difficoltà delle persone che mi circondano, ma per avere una città più bella bisogna dare alla gente la possibilità di poter vivere questa città!!!

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Mario Malandrone
Partito: Uniti per Asti
Candidato Sindaco: Fabrizio Brignolo


1. Perchè ti sei candidato/a?
Il mio impegno è stato e continuerà a essere nei movimenti, nei comitati nella società civile di Asti.
Ho praticato per anni una politica dal basso fatta di partecipazione dei cittadini e di lotte per conquistare diritti e salvaguardare l'ambiente. Il mio impegno educativo e nella scuola, mi porta anche a voler costruire proposte alternative per la nostra città, partendo dal coinvolgimento diretto dei cittadini.
Anche se la fase attuale nella nostra città non vede ancora la società civile protagonista di un soggetto nuovo politico che si fondi sulla partecipazione dei cittadini e che sappia conquistare la maggioranza. Credo che l'esempio dei comuni virtuosi possa essere una fonte di ispirazione e stare all'interno delle istituzioni e nei movimenti puo' condizionare la politica istituzionale sempre più distante dai problemi della cittadinanza.


2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
Lo stop al consumo di suolo.
La democrazia diretta e partecipata.
I diritti quali casa e lavoro e i principi di uguaglianza tra cittadini.


3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
La partecipazione, le scelte urbanistiche e di bilancio fondate sulla partecipazione dei cittadini.
Su questo metodo, su cui si basa l'esperienza della lista civica, si basa una politica attenta e di ascolto verso le fasce piu' deboli della cittadinanza, verso i territori, le frazioni e le periferie.

lunedì 23 aprile 2012

Umorismo


Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Antonio Plenteda
Partito: Italia dei Valori
Candidato Sindaco: Fabrizio Brignolo


1. Perchè ti sei candidato/a?
Mi sono candidato per portare la mia voce e quella di coloro che vorranno sostenermi all'interno delle sedi decisionali o nelle loro immediate vicinanze, cosa peraltro già in parte concretizzata in questo lungo percorso promosso dal partito di cui faccio parte dal tavolo delle opposizioni a fine 2010 fino alle primarie del 21 gennaio 2012. Sono stufo di chi si lamenta senza provarci, preferisco arrabbiarmi dopo averci provato; non vale per me l'assunto che "sono tutti uguali"

2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
Le priorità sono il Lavoro, la Solidarietà e l'Integrazione; senza Lavoro non c'è futuro sotto alcun punto di vista, ma bisogna creare le condizioni affinchè il Lavoro ritrovi la via verso il territorio del Comune di Asti e non solo; per quanto riguarda Solidarietà ed Integrazione credo che mai come negli ultimi 2-3 anni si sia sentita la mancanza di un progetto concreto che riguardi queste due tematiche, senza le quali si sono poste le basi dell'attuale disfacimento sociale. I livelli interessati dovrebbero essere tutti quanti, per cui partiamo dal basso, dal livello comunale e poi puntiamo al livello più alto, ad un Paese veramente multiculturale e non solo sulla carta.

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
Il programma del "mio" candidato sindaco é una sintesi della sintesi di un lungo percorso di confronto tra le 4 anime che ad Asti costituiscono la cd. coalizione di centro sinistra, ossia 3 partiti ed un lista civica, cui in corsa si sono aggiunte altre 3 liste civiche; più che un punto quel che più mi rappresenta é la modalità con cui si é arrivati alla sintesi, ossia al programma depositato per le amministrative; un continuo confronto, a volte anche acceso e spigoloso, con i contributi di tutti quanti, nessuno escluso, che ha saputo compattarci al di là delle differenze nei modi di concretizzare le idee e delle diverse provenienze politiche.Questa é e sarà la nostra forza, il nostro punto di partenza.

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Valentina Cerigo
Partito: Rifondazione della Sinistra
Candidato Sindaco: Giovanni Pensabene

1. Perchè ti sei candidato/a?

Mi interesso da sempre di quello che avviene nel mio Comune e credo di avere qualche idea da proporre per migliorare la città
2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?
Ambiente - Lavoro - Legalità
3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
Miglioramento della qualità dell'aria, potenziando il trasporto pubblico.

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Gerry Basso
Partito: Italia dei Valori
Candidato Sindaco: Fabrizio Brignolo

1. Perchè ti sei candidato/a?

Mi sono candidato per portare la mia esperienza e buona fede al servizio dei cittadini, per evitare che Asti rimanga in mano ad un pugno di faccendieri che hanno il solo interesse di arricchire se stessi, i loro parenti ed amici stretti.

2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?

Il mio candidato sindaco Brignolo dovrà operare al rilancio della città riqualificandola rigenerando idee e possibiltà di lavoro; dovrà anche garantire sicurezza ed agire con quella trasparenza che è mancata nell'ultima amministrazione; in ultimo garantire i servizi come trasporti, mense ed attrezzature scolastiche.

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.

Il mio candidato ha come me la fedina penale pulita a differenza di numerosi elementi che occupano posizioni importanti e di responsabilità della città e che per questo non ne sono degne. I nomi li sapete tutti.

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Clemente Elis Aceto
Partito: PD
Candidato Sindaco: Fabrizio Brignolo

1. Perchè ti sei candidato/a?

Sono un cittadino comune, una persona normalissima con la sua famiglia, la sua utilitaria, il suo mutuo sulla casa, fortunatamente ancora il suo lavoro e una bimba in arrivo. Ho trentacinque anni e dai tempi delle scuole superiori, periodo di economie fiorenti, ho iniziato a seguire con interesse le vicende riguardanti la nostra politica nazionale. Considerata anche la mia età, le seguivo con una certa ingenuità e un certo distacco: come se le decisioni prese da quei politici luminari nelle aule di Montecitorio, vista la favorevole congiuntura economica, non potessero scalfire ciò che la mia famiglia ed io avevamo costruito, anche con sacrifici, nel tempo.Purtroppo negli anni a seguire ho dovuto assistere, sempre da “spettatore”, a profondi cambiamenti sociali, economici e politici del nostro Paese. Molti di questi cambiamenti hanno portato il comune cittadino a distaccarsi ulteriormente da quel mondo che ormai non sembra più “avere il polso della situazione”. Il vocabolo “politica” ha così aggiunto alla sua definizione un’accezione negativa e condotto molti italiani a disinteressarsene puntando la nave a pieni giri verso una situazione di non ritorno. Nel mio piccolo ho sempre cercato di contribuire concretamente a invertire la rotta perché sono convinto che esiste ancora una maniera pacifica e democratica per cambiare le cose ma il cambiamento deve necessariamente partire da noi: le cose non cambiano mai se non cambiamo noi. Secondo il mio punto di vista i cittadini hanno ancora due importantissime “armi” per costringere il comandante a cambiare rotta: informazione e partecipazione. Unica difficoltà è che dobbiamo essere in molti. Molti cittadini informati e attivamente partecipanti alle dinamiche sociali e politiche quotidiane non possono che obbligare “l’indietro tutta”. Dopo una lunga riflessione ho quindi deciso che era giunto il momento di smettere di fare lo spettatore e di dare voce a quella sensazione crescente interiore che dice di non arrendermi e aggiungermi agli altri cittadini informati e partecipanti. Non ho quindi alcun timore di metterci la faccia, ma soprattutto il cuore, per rappresentare i cittadini come me all'interno del “palazzo”, pur consapevole di quanto oggi il primo istinto nei confronti di chi fa un passo come il mio sia quello di pensare: “eccone un altro”. Ritengo la mia candidatura un fatto straordinario in questo momento altrettanto straordinario di crisi economica e distacco dalle istituzioni. Intendiamoci: non penso con il mio singolo apporto di cambiare l’intero mondo ma mettendo a disposizione della collettività il mio impegno, la mia onestà, la mia dedizione e il mio modo di essere, tento di farlo assieme ad altri cittadini informati e partecipanti. Spero quindi che siano in molti a volermi dare una mano non nella “discesa” in politica ma nella mia “salita” in Politica, perché la Politica con la “P” maiuscola, quella che si occupa concretamente dei reali problemi dei cittadini, deve assolutamente tornare ad essere considerata da tutti qualcosa di nobile.


2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco?

Asti ha delle necessità impellenti riguardanti alcuni settori come il lavoro, la lotta alle “nuove povertà” (problema casa incluso), la maggiore cura delle periferie.

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.

Occorre un territorio accogliente dal punto di vista della semplificazione burocratica e normativa (almeno per quanto di competenza locale: piani regolatori, regolamenti, etc…). A fronte della volontà di aprire o ampliare un’impresa il Comune deve presentarsi non come mero controllore, ma come un “partner” che, dopo aver verificato la correttezza dell’iniziativa, la “sposa” e con proprio personale, la sostiene e la accompagna anche nel rapporto con gli altri Enti.

Amministrative 2012 : Tre domande a...

Nome: Piero Bosia
Partito: UDC
Candidato Sindaco: Davide Arri

1. Perchè ti sei candidato/a?

Mi sono candidato per dare voce ad una frazione dimenticata come Montemarzo e per portare un sostegno concreto alle famiglie proponendo un lavoro

2. Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a sindaco? 
Le 3 cose principali che dovrebbe guardare il mio candidato sindaco sono: l'occupazione per dare un futuro alla città; il sostegno a chi è in difficoltà; l'attenzione alla città in tutte le sue parti, senza dimenticarne nessuna

3. Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
Il punto che sento più mio e che ritengo più importante nell'ambito del programma del mio candidato sindaco è proprio l'occupazione. se non si semina, non si raccoglie niente


domenica 22 aprile 2012

Divieto di diffondere sondaggi sull'esito delle elezioni

A due settimane dalle elezioni comunali del 6 e 7 maggio è entrata in vigore la normativa che vieta di rendere pubblici e diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull'esito delle elezioni e sugli orientamenti politici degli elettori. La stessa regola vale anche se i sondaggi sono stati realizzati in un periodo antecedente a quello del divieto. Il provvedimento è valido fino a lunedì 7 maggio.
Al voto sono chiamati 770 comuni nelle Regioni a statuto ordinario, di cui 134 con più di 15 mila abitanti e 636 inferiori a questa soglia. Complessivamente, nelle Regioni a statuto ordinario gli elettori saranno 7.202,146, divisi in 8.654 sezioni elettorali.

Tratto da: http://www.atnews.it/leggi-notizia/argomenti/cronaca-3/articolo/asti-da-stasera-scatta-il-divieto-di-diffondere-sondaggi-sullesito-delle-elezioni.html?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter

giovedì 19 aprile 2012

Ciao Moro







Le morti sono tutte uguali, ma esistono ricordi che uno regala a chi gli sta accanto. Tutti dicono di ricordare il tuo sorriso, e questo è bello e importante. Il tuo nome rimarrà scritto nelle poche righe dove il calcio è ancora poesia, dove un tifoso pisano abbraccia un livornese deponendo i fiori sotto la tua foto. Il resto deve essere doloroso e indimenticato silenzio.

Anche Gesù

Anche Gesù ha sbagliato un collaboratore, si difende il ponziopilato della Lombardia. Dopo ponderate riflessioni avrei ravvisato alcune differenze fra il Cristo e il Celeste (uno dei due soprannomi di Formigoni, l’altro è il Modesto, ma l’uomo è così modesto che preferisce non farlo circolare). Gesù fu battezzato dal Battista, Formigoni dal Berlusca. La carriera pubblica di Gesù si consumò in tre anni, quella di Formigoni in Regione prosegue imperterrita da diciassette. Gesù non faceva vacanze di gruppo sugli yacht dei farisei: preferiva i pescherecci, casomai una camminata sulle acque. Quanto al suo tesoriere, Giuda era più economo di Lusi (vabbé, ci vuol poco), più colto di Belsito (vabbé, idem) e a differenza dei formigonidi non venne mai raggiunto da avvisi di garanzia. Gesù sapeva bene chi era Giuda: non fu tradito a sua insaputa. In ogni caso avrebbe commesso un errore di valutazione isolato. Formigoni invece di collaboratori ne ha sbagliati parecchi, a cominciare dal sarto daltonico che gli sforna le camicie per proseguire col cugino depresso di Andy Warhol che ha ideato quegli spot sul Web in cui il Celeste fa lo spadaccino.


Sugli altri collaboratori sbagliati preferirei tacere, avendo già parlato la magistratura. Aggiungo solo che la cifra del tradimento di Giuda, trenta denari, anche al netto dell’inflazione risulta di gran lunga inferiore a quelle che danzano nel cielo sopra Milano per sfamare gli appetiti dei notabili e delle lobby che li sostengono. (Lobby? Ho detto lobby? Scusate, mi ero scordato che, grazie al finanziamento pubblico dei partiti, viaggiano lontane anni luce dal mondo della politica).


Tratto da : http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1162&ID_sezione=56

martedì 17 aprile 2012

Errore drammatico

Alfano Bersani Casini hanno lanciato il loro personalissimo urlo di dolore: cancellare i soldi pubblici ai partiti sarebbe un errore drammatico, in quanto consegnerebbe la politica ai ricchi e alle lobby. Sacrificando, immagino, la confraternita di monache e filosofi che l’ha guidata negli ultimi vent’anni. Con buona pace della dirigenza del Pd, permalosa assertrice di una «diversità» che le cronache degli ultimi mesi hanno reso in gran parte immaginaria, chi critica la sordità della Casta non è un demagogo. Sa che la buona politica è tale solo se viene finanziata dai contribuenti. Ma a tre condizioni: che ogni dieci anni ci sia un ricambio completo del personale (la corruzione prolifera negli stagni), che i politici siano scelti dagli elettori, e che siano molti di meno: non il milione di persone che traffica nel sottobosco dei partiti e delle istituzioni da essi occupate.

Peccato che di questi temi nell’urlo di ABC non vi sia traccia. I tre capi della maggioranza non vogliono cancellare gli emolumenti pubblici ai partiti. Ma si guardano bene anche solo dal dimezzarli. Promettono, bontà loro, maggiori controlli affinché i tesorieri non possano più spostare milionate di euro all’insaputa dei loro astutissimi leader, ma lasciano la sanzione al Parlamento, cioè a se stessi. Il vero errore drammatico, agli occhi dei cittadini, è che al culmine di una crisi che sta atterrando l’Italia l’unico documento congiunto che ABC abbiano sentito l’esigenza di firmare sia quello a tutela dei loro interessi.



tratto da: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41

Le mie Ricette : Carbonara di Mare


Ingredienti

  • 370 grammi di spaghetti
  • 1 scalogno
  • 200 grammi di seppie
  • 100 grammi di calamari
  • 100 grammi di gamberetti puliti e sgusciati
  • 3 cucchiai di olio extravergine di oliva
  • 100 ml di vino bianco
  • 2 mestoli di brodo di pesce
  • 1 aglio
  • 1 uovo
  • Pepe
  • Prezzemolo

Preparazione
  1. Pulisci e taglia le seppie in una dadolata fine.
  2. Pulisci e taglia anche i calamari, trita finemente lo scalogno.
  3. In un padella fai rosolare lo scalogno e la seppia, dopo 10 minuti aggiungi i calamari, aggiungi il vino e per ultimi i gamberetti.
  4. Fai cuocere dopo aver aggiunto il brodo di pesce e verificando che ce ne sia abbastanza per terminare la cottura della pasta.
  5. Metti a cuocere gli spaghetti in acqua bollente salata e lessali al dente.
  6. Ripassali in padella con i molluschi e i crostacei, a cottura ultimata versa l’uovo leggermente sbattuto, spegni il fuoco e mischia tutto spolverando di pepe nero e prezzemolo fresco tritato.

domenica 15 aprile 2012

In ricordo di Piermario Morosini

Nato a Bergamo e cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta, nel 2005 era stato prelevato dall'Udinese, sempre attenta ai talenti in erba. Con i friulani ha poche occasioni per mettersi in evidenza e così viene mandato altrove a farsi le ossa, in B, prima al Bologna e poi al Vicenza. E con i biancorossi si guadagna un posto nell'Under 21 che va a giocare gli Europei in Svezia, prima di proseguire il suo girovagare che lo porta a Reggio Calabria, Padova e ancora Vicenza. La scorsa estate il ritorno a Udine, prima del prestito al Livorno per rilanciarsi, per prendersi una rivincita. Perché Morosini era uno che non si arrendeva mai, che di difficoltà nella vita ne aveva superate parecchie, da quando, nemmeno maggiorenne, si era ritrovato senza papà Aldo e mamma Camilla. "Sono cose che ti segnano e ti cambiano la vita, ma che allo stesso tempo ti mettono in corpo tanta rabbia e ti aiutano a dare sempre tutto per realizzare quello che era un sogno anche dei miei genitori", raccontava nel 2005, quando passò all'Udinese. Qualche tempo dopo venne a mancare anche il fratello disabile, e Piermario si era ritrovato a lottare per sé e per la sorella maggiore e malata. Una vita dura, difficile che Morosini ha sempre affrontato a testa alta, dignitosamente. Un'esistenza finita troppo presto.

Tratto da :  http://it.eurosport.yahoo.com/14042012/45/serie-b-triste-storia-piermario-morosini.html?nc

venerdì 13 aprile 2012

Aforismi

Non è il viso che colpisce, ma le espressioni … non è il corpo che ci piace, ma il modo in cui si muove… non è spesso l’aspetto fisico che ci attrae… ma sono i modi di fare di una persona.


M. Monroe

Il "mistero" Donna



martedì 10 aprile 2012

La Casta si è fermata a Cuneo

A Cuneo, dove tutti idealmente abbiamo fatto il militare, sono seicento i cittadini che aspirano a fare il consigliere comunale. Seicento su una popolazione di sessantamila anime, poppanti compresi, significa un candidato ogni cento cuneesi. Siamo al delegato di condominio. E mica soltanto a Cuneo. Ventisette liste a La Spezia, sedici candidati per la poltrona di sindaco ad Alessandria, ottocentocinquanta aspiranti consiglieri a Catanzaro e milletrecento a Palermo. L’esperienza suggerirebbe il cinismo: ecco i soliti italiani, buoni a sputar fiele sulla Casta, in realtà smaniosi di farne parte: il titolare di un pacchettino di cinquanta voti potrà farlo pesare al momento delle alleanze, contrattando posti e prebende, alimentando spesa pubblica e familismi assortiti.

Eppure mi voglio illudere che stavolta sia diverso. Che la liquefazione dei partiti della cosiddetta Seconda Repubblica rappresenti un fatto compiuto e i rivoli della società civile abbiano ricominciato a scorrere nell’alveo secco della politica, riempiendolo di una quota inevitabile di lestofanti, mestatori e goliardi (in una comunità montana del Cuneese c’è persino la lista bunga bunga), ma anche e soprattutto di idealisti e di entusiasti. Certe liste naïf hanno nomi palpitanti: Nuvole, Esuli in patria, Politica pulita. Bene comune, I cittadini prima di tutti. E’ un flusso scomposto, in qualche caso sgangherato, ma pieno di passione politica ed energia vitale: quella che i partiti non esprimono più. La democrazia del futuro è nascosta lì in mezzo. L’augurio è che non si faccia guastare dalle cattive compagnie.

Tratto da : http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1155&ID_sezione=56

Il pensiero debole 06.04.12 di Luciana Letizzetto

Il comandante Schettino scriverà un libro. Yes. Glielo pubblica una casa editrice americana. Non vedo l'ora di perdermelo. Non vedo l'ora di passare in libreria per non comprarlo. Ma per leggerlo bisognerà tenere il libro inclinato di 70 gradi? Ma sarà capace? Se sa scrivere come sa pilotare una nave, per leggerlo bisognerà farlo tradurre dai sommozzatori…

C'è anche un capitolo dedicato alla moldava Dominica. Che prima era amica, poi lo amava, poi dovevano saltarsi sulle piume, adesso se le dici Schettino ti dice: Schettino chi? Ha le idee chiare come lo zio di Avetrana. Schetty dice che vuole raccontare la vicenda dal suo punto di vista. Probabilmente dirà che lui veniva da destra, che lo scoglio non ha rispettato lo stop e che non ha neanche voluto fare il Cid. Ma la cosa che più mi sconvolge non è tanto che lui scriva un libro, e neanche che trovi una casa editrice disposta a pubblicarglielo. E’ che ci sia qualcuno che lo compri… Ma come fai? Vai a mangiarti una pizza, poi ti vedi un po' di tv, e prima di addormentarti ti leggi due pagine di Schettino? Ma chi mai può essere interessato ad comprare ’sto libro? Solo uno che vuole imparare a far incagliare un transatlantico…


Altra notizia. Spostiamoci a Como. Siccome la città è invasa dai piccioni l'assessore provinciale alla cultura ha organizzato un corso di tiro a segno per sparare ai piccioni. Per diventare degli impallinatori di piccioni professionisti. Che uno dice cosa c'entra la cultura con i piccioni? C'entra perché l'assessore è assessore alla cultura e alla caccia. A Como sono insieme. Ma che senso ha?Osei assessore alla cultura, o sei assessore alla caccia, altrimenti è come essere assessore alla pubblica amministrazione e esperto di furto con scasso. Assessore alla sanità e padrone della tabaccheria. Ma la cosa meravigliosa è un'altra. Sai come si chiama l'assessore? Signor Mario Colombo. Come se un politico parlasse di stitichezza e si chiamasse Clistere.Ma capisci?Ma ci vorrebbe almeno un po' di solidarietà della specie… E' come se ci fosse il signor Lepre che spara ai conigli, o il dottor Cernia che pesca le acciughe. E invece quest'uomo ha preso di mira i cugini pennuti e prima ha provato ad avvelenarli, ma non ha funzionato, e allora ha assoldato i serial killer. Naturalmente sono scoppiate le polemiche, gli animalisti sono insorti, e lui si è difeso dicendo: ma scusate, se ci sono topi o scarafaggi si fa la disinfestazione, e allora? Sì, però ai topi non gli spari, e agli scarafaggi neanche. Non è che nelle cantine arriva Rambo col mitragliatore e fa fuori i ratti o che elimini le blatte tirando le bombe amano nei lavandini! Oltre a tutto, metti che il cecchino sbaglia e mi impallina il cane, il gatto o magari il marito che va fuori a buttare la spazzatura? E adesso la situazione è degenerata perché han mandato a Colombo una lettera minatoria con scritto: «Farai la stessa fine dei piccioni». Io una via di uscita ce l'avrei: propongo a Colombo di mettersi vestito di stracci e con un cappello di paglia in mezzo a un incrocio… Può essere che i piccioni si spaventino. C'è solo il rischio che gli defechino addosso. Però sarebbe una novità: un piccione che caga in testa a un colombo.

Le mie Ricette : Pollo al Curry

Ingredienti (per 4 persone):
600g di pollo

mezza cipolla
olio di semi
mezzo litro di brodo (se di pollo, meglio ancora!)
curry
sale 
-per accompagnare il pollo al curry:
200g di riso thay

In una padella rosolate la cipolla con l’olio di semi. Aggiungete il pollo a pezzetti (o striscioline, come preferite). Aggiungete il curry, il sale ed il brodo. Coprite e fate cuocere dieci minuti, dopodichè scoprite il pollo al curry e lasciate asciugare. Servite il pollo al curry con il riso thay

mercoledì 4 aprile 2012

L'antidoto dei play-off ai traditori del pallone

Dunque sarebbe andata così. Gli ultrà del Bari si accorgono che i giocatori, praticamente retrocessi, vendono le partite. Ma anziché redarguirli o denunciarli si mettono in affari con loro. Scommettono contro la propria squadra del cuore.

E per farlo non scelgono una partita qualsiasi. Scelgono il derby col Lecce.

Provo a immaginarmi mentre scommetto contro il Toro in un derby e al solo pensiero vengo sopraffatto da brividi di sgomento per un simile atto contro natura. E questi sarebbero dei tifosi? I tifosi del Bari, quelli veri, entrano allo stadio ignari. Par di vederli prendere posto sui gradini con i figli appesi a bandieroni più grandi di loro. «Papà, oggi vinciamo, vero?». E in quella domanda risuona ancora una fiducia totale nell’andamento lineare del mondo. Comincia la partita e le cose per il Bari si mettono male: il Lecce segna un gol. Ma si può sempre rimontare, niente è più bello di un derby vinto in rimonta. Poi il leccese Jeda spara un cross innocuo in mezzo all’area barese e il difensore Andrea Masiello si avventa sul pallone a gambe sguainate. Col primo piede lo manca, ma lo colpisce col secondo. E come lo spigolo di un flipper lo sospinge in fondo alla rete.

Un autogol talmente sguaiato da sembrare sincero persino ai telecronisti più sgamati. Masiello perfeziona l’inganno con gesti da attore consumato: prima si butta all’indietro e poi si siede per terra, la testa reclinata sulle ginocchia. È una réclame della disperazione. Penso al bambino col bandierone sugli spalti, alle sue lacrime irrefrenabili, perché tutti i maschi da piccoli hanno pianto una volta alla fine di un derby perduto e per molti di loro - di noi - è stato il primo appuntamento con la durezza della vita e dei suoi verdetti spesso incomprensibili.

In questo caso il verdetto è truccato. Il difensore infame ha preso duecentotrentamila euro per «cristallizzare» il risultato, come egli stesso ammette con linguaggio assurdamente forbito nella confessione controfirmata davanti agli inquirenti. Duecentotrentamila euro per far piangere tanti bambini e far guadagnare tanti soldi agli ultrà e ai compagni di squadra coinvolti nella truffa. E pare che non finisca qui. Grazie alla vittoria «cristallizzata» da Masiello, il Lecce infatti è salvo con una giornata di anticipo e alcuni suoi giocatori possono tranquillamente vendersi l’ultima di campionato contro la Lazio. Questa, almeno, la convinzione della magistratura. Sta di fatto che il giorno dopo l’allenatore del Lecce straccia il contratto e se ne va senza dare spiegazioni. Le scommesse nel calcio sono come il doping nel ciclismo: molti le praticano, tutti lo sanno, nessuno ne parla. Lo chiamano «quieto vivere», ma il suo nome vero è «omertà».

A questo punto dovrebbe partire il pistolotto moralista contro il pallone, specchio e metafora di una società avida e sregolata: Masiello come i broker di Wall Street. Il quadro è disperante, perché a vario titolo coinvolge tutti gli attori (è il caso di dirlo): giocatori, allenatori, dirigenti e ultrà. Un sistema di professionisti cinici che campa sulle spalle di alcuni milioni di creduloni che continuano a pagare il biglietto o l’abbonamento televisivo per nutrirsi di emozioni sempre più edulcorate. Ma in attesa dell’illuminazione collettiva che cambierà la natura umana - o semplicemente dell’esplosione di questo giocattolo gonfiato da troppi soldi, partite, interessi - mi permetto di proporre una soluzione che ai ladri toglierebbe, se non la voglia, almeno l’occasione per rubare. I playoff.

Un campionato a sedici squadre che finisca a Pasqua e poi lasci il posto a due tornei a eliminazione diretta: fra le prime otto per lo scudetto e fra le ultime otto per la salvezza. Così tutte le sfide di primavera diventerebbero decisive e sarebbe molto difficile architettare giochi sporchi. La condizione ideale per la truffa è che una delle due squadre, come il Bari di Masiello in quel derby, non abbia più stimoli sportivi. Solo i playoff garantiscono la par condicio. La garantiscono prima, quando le partite contano poco. E dopo, quando contano troppo, ma sempre per entrambi.

Certo, che pena. Mi torna alla mente l’ultima intervista a Giorgio Bocca in casa sua. Dopo averlo sentito enumerare per due ore le nefandezze del mondo, gli chiesi: ma secondo te esiste ancora qualcosa di pulito in cui credere? Gli occhi di Bocca si illuminarono: «Oh sì! Un bicchiere di vino rosso e una bella partita in tv». Come tutti i vecchi, era tornato bambino. Non ebbi il coraggio di rovinargli l’incanto, suggerendogli di circoscrivere i suoi sogni di purezza al vino.



Tratto da :  http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1154&ID_sezione=56