mercoledì 14 marzo 2012

Trent'anni fa l'ultimo gol di Pulici in granata


Paolo Pulici (Roncello27 aprile 1950) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante. Con 172 gol totali con la maglia del Torino è il primatista dei marcatori del club torinese davanti anche ad altre bandiere granata come Marco Ferrante (125), Valentino Mazzola (123), Ciccio Graziani (122) e Rolando Bianchi (61 ma ancora in attività). Iscritto all'anagrafe come Paolino, è soprannominato Puliciclone (appellativo inventato da Gianni Brera) o, più affettuosamente, Pupi. Da 16 anni insegna il gioco del calcio presso la Società Sportiva Tritium 1908, a Trezzo sull'Adda (MI), occupandosi della scuola calcio che porta il suo nome. Attaccante mancino veloce e forte fisicamente, era particolarmente dotato nel gioco aereo e acrobatico; era inoltre un abile rigorista. Scartato dall'Inter, il Torino lo acquistò nel 1967 dal Legnano e l'allenatore Edmondo Fabbri lo lanciò come titolare nella stagione 1968-1969 nella partita Torino-Cagliari (0-0). Nelle prime quattro stagioni in maglia granata (di cui tre da titolare) disputò 79 partite di campionato realizzando solamente 9 reti, a causa di carenze tecniche e di mancanza di freddezza sottoporta. Nel 1972 l'allenatoreGustavo Giagnoni lo escluse dall'undici titolare per un periodo di due mesi, dedicato al raffinamento della tecnica individuale con l'ausilio dei tecnici del settore giovanile, e nel campionato 1972-1973 realizzò 17 reti, laureandosi capocannoniere del campionato insieme a Gianni Rivera e Giuseppe Savoldi. Si ripetè nel 1975 e nel 1976, quando realizzò 21 reti nel campionato vinto dai granata, giocando in coppia con Francesco Graziani (i due vennero soprannominati i gemelli del gol): suo il gol decisivo, all'ultima giornata contro il Cesena.Con la maglia granata, con la quale disputò 14 campionati, ha giocato 437 partite, segnando 172 reti tra campionato e coppe. Oltre allo scudetto, conquistò un secondo posto in campionato nel 1977 e la Coppa Italia nel 1971. Nelle annate successive allo scudetto il numero di reti diminuì, fino a un minimo di 3 nella stagione 1979-1980, in concomitanza con l'esaurimento del ciclo legato a Luigi Radice. Nel 1982 ottenne la lista gratuita da Torino, e si trasferì all'Udinese; dopo una stagione in Friuli, passò alla Fiorentina, con la quale chiuse la sua carriera agonistica. Meno entusiasmante fu il suo rapporto con la Nazionale. Disputò in azzurro 19 partite con un bottino di 5 gol; spesso schierato in coppia con Graziani, non riuscì a ripetere le prestazioni offerte con la maglia granata, venendo spesso sostituito da Roberto Bettega. Fu convocato anche per due edizioni dei mondiali (1974 e 1978) ma in entrambe le occasioni non fu mai schierato in campo. Dopo il ritiro è entrato a far parte dello staff tecnico del Piacenza come allenatore in seconda. Dal 1986 al 1988 è stato al fianco di Titta Rota, mentre nella stagione 1988-1989 ha ricoperto il ruolo di vice di Enrico Catuzzi e successivamente di Attilio Perotti

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