mercoledì 31 ottobre 2012

Lazio - Torino 1-1 * Il Pagellone

Gillet 6
  Darmian 6 Glick 6.5 Rodriguez 6 D'Ambrosio 6.5
Gazzi 6.5 Brighi 6
Cerci 6  Bianchi 5 Sgrigna 5 Santana 5.5

Subentrati:

Stevanovic 6
Meggiorini 5.5
Birsa S.V. :
 
Reti 
Glick

martedì 30 ottobre 2012

I Paesi in cui non si festeggia Halloween

Vietato l’accesso a streghe e vampiri! La tanto attesa festa americana di Halloween, ormai moda globale di fine ottobre, proprio per le sue origini a stelle e strisce sarà bandita nella rete di hotel di stato Venetur, in Venezuela.
Il presidente Hugo Chavez, storico antagonista della politica americana, ha infatti ordinato al suo ministro del turismo, Alejandro Fleming, di proibire la nota festa delle streghe nella più grande catena statale di alberghi venezuelana.
Per il presidentissimo, aizzato anche dai “tweet” di alcuni militanti 'chavistas' che avevano espresso il loro dissenso sulla ricorrenza, la festa di Halloween è solo un ''prodotto neocolonialista e capitalista'' e, di conseguenza, streghe e vampiri non saranno bene accetti negli alberghi di stato!
Anche in Italia, c’è da dire, qualcuno metterà al “rogo” le streghe! E’ il caso di Modugno, comune barese, che per il quarto anno consecutivo, proibirà Halloween dalle sue strade. 
Accogliendo per l’ennesima volta la richiesta del potente Movimento Politico Cattolico "Azione e Tradizione - Due Sicilie", il neosindaco, Ing. Mimmo Gatti, neosindaco di centro sinistra, ha emanato un'ordinanza che vieta “la circolazione con il volto mascherato per le vie della città, dalle ore 21 di lunedì 31 ottobre alle ore 7 del 1° novembre; la vendita per asporto e consumo in luogo pubblico e/o di uso pubblico di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione; l'abbandono nel luogo pubblico e/o di uso pubblico di qualsiasi contenitore vuoto di bevande, alimenti, rifiuti ed altri oggetti che possano creare pericolo”.
Il soddisfatto patron di Azione e Tradizione, Gianvito Armenise, ha dichiarato che “ i modugnesi preferiscono festeggiare i Santi del Paradiso, piuttosto che streghe e zucche vuote”.

lunedì 29 ottobre 2012

Ultima fermata Dallas


Dopo Silvio, anche J. R. ha fatto un passo indietro, precipitando in un burrone di sbadigli che ha costretto Canale 5 a sospendere la nuova serie di Dallas già alla seconda puntata. Ogni tanto la vita sa offrire coincidenze ineffabili. Chi fra voi è diversamente giovane ricorderà come la saga dei petrolieri texani abbia segnato il destino pubblico del Cavaliere. Prima di Dallas, un imprenditore in carriera come tanti. Dopo Dallas, il rabdomante dei gusti popolari che acquista uno sceneggiato americano rottamato dalla Rai e trasforma Canale 5 e se stesso in fenomeni televisivi di massa. Esagerando un po’, ma neppure troppo, senza Dallas non avremmo avuto il ventennio berlusconiano. Fu quel telefilm a lanciare la tv commerciale in Italia e a rieducare al ribasso i palati degli italiani, abituandoli al lusso volgare, alla ricchezza ostentata, al cinismo simpatico e agli altri stereotipi con cui la cultura pop degli Anni Ottanta ha innervato la proposta politica del berlusconismo.  

La riproposizione, trent’anni dopo, di quei valori di sfrontato materialismo va letto come l’ultimo tentativo di restare aggrappati a un mondo della memoria. L’esito è stato inevitabilmente patetico. La seconda serie di Dallas, con i divi incartapecoriti che si muovevano fra giovani affamati di denaro e potere, restituiva l’atmosfera falsamente allegra di certe «cene eleganti» o, nei momenti peggiori, dei vertici di palazzo Grazioli. E la faccia liftata dell’ottantenne J.R. richiamava inesorabilmente quella che ieri, col sopracciglio sinistro ormai paralizzato dal bisturi, ha letto sul gobbo di una telecamera il suo testamento politico.  

sabato 27 ottobre 2012

Indimenticato Marco!


Non potrò mai dimenticare quando andavamo in giro per Victoria Station con L'Equipe in mano che celebrava la vittoria del tuo Tour. Come sempre, molta gente si dovrebbe vergognare.

martedì 23 ottobre 2012

AstiHour

Si chiama AstiHour ed è il nuovo modo di intendere l’aperitivo a base di cocktail che abbiano come ingrediente principale l’Asti docg, i principe degli spumanti italiani dolci a docg cioè a denominazione d’origine controllata e garantita.
 L’idea è del Consorzio per la Tutela dell’Asti che in questi giorni l’ha lanciata in collaborazione con alcuni locali, nella città di Asti, ma anche in alcune grandi città italiane.
Spiega il direttore del Consorzio, Giorgio Bosticco: «Necessita “svecchiare” l’immagine dello spumante che si beve principalmente nelle tradizionali occasioni di festività. Una delle iniziative che abbiamo intrapreso è quella di allargare i momenti di consumo verso un target group in prevalenza giovane che si ritrova per l’aperitivo allargato e nel dopo cena. È stato realizzato un progetto test con la creazione di una linea di drink alla frutta che abbiamo denominato ASTIHOUR, caratterizzata dalla massima naturalità, leggerezza alcolica, grande piacevolezza e facilità di preparazione».
Le ricette dei cocktail apaeritivo a base di Asti docg sono quattro: all’arancia, al limone, alla fragola e alla pesca. In un bicchiere ampio a tulipano, con ghiaccio, in parti uguali si mixano Asti docg e spremute o succhi dei vari frutti.
Per verificare se il progetto potrà avere un seguito sono stati individuati ed adeguatamente istruiti una trentina di bar di tendenza sia a Torino che a Firenze con un mini test anche ad Asti città. (Bar Cocchi, Hard Café) con animazioni e personalizzazioni di serate con l’Asti docg come protagonista.

Tratto da:  http://www.atnews.it/2012/10/23/leggi-notizia/argomenti/attualita-1/articolo/un-nuovo-aperitivo-a-base-di-asti-docg-e-lastihour.html

lunedì 22 ottobre 2012

Farina di un altro sacco


Simone Farina, il calciatore del Gubbio che disse no ai 200 mila euro di una combine e denunciò il tentativo di truffa alla magistratura, è da ieri il «community coach» del settore giovanile dell’Aston Villa. Insegnerà ai bambini di Birmingham le regole del calcio e quelle, meno note, della lealtà. Affidare al simbolo del calcio pulito un incarico di educatore. Che bella idea. Possibile non sia venuta in mente ai dirigenti di qualche squadra italiana? Secondo me, per pensarci ci hanno pensato. Però hanno saputo resistere alla tentazione. E sì che nei nostri club professionistici ci sarebbe una certa urgenza di ripassare alcune regole di educazione civica o più semplicemente umana. Non truffare il prossimo tuo come te stesso, non chiudere gli occhi davanti a un reato, non fare la vittima. Chiunque assista a una partita di calcio fra bimbi italici rimane colpito dalla presenza a bordo campo di torme di assatanati che gridano ai pargoli di buttarsi in area di rigore e che ricordano all’arbitro quanto sia sentimentalmente leggera sua moglie. Ultrà? No, genitori. Il «community coach» servirebbe soprattutto a loro.  

Invece Farina lo hanno ingaggiato gli inglesi. Ormai nel calcio ci siamo abituati a vedere emigrare i più bravi. Adesso cominciano ad andarsene anche i più buoni. E mica solo nel calcio, a giudicare dai tanti ragazzi orfani di raccomandazione che stanno lasciando l’Italia per cercare fortuna in Paesi dove parole come talento e onestà non suscitano ancora fastidio, piuttosto il brivido di un potenziale splendore.

domenica 21 ottobre 2012

Palermo - Torino 0-0 * Il Pagellone

Gillet 7.5
  D'Ambrosio 6.5 Di Cesare 6 Rodriguez 6 Masiello 6
Gazzi 6 Basha 6
Cerci 5  Bianchi 6 Meggiorini 5 Vives 6

Subentrati:

Stevanovic 6
Sgrigna S.V.

martedì 16 ottobre 2012

A 40 anni dal dramma, la partita di “Alive”


Sicuramente gli appassionati di cinema sanno di cosa stiamo parlando: la vicenda, realmente accaduta, infatti è stata già ampiamente raccontata nel film “Alive-Sopravvissuti” di Frank Marshall, del 1993. La storia è quella della squadra uruguayana de“Los viejos cristianos”, partita da Montevideo e diretta a Santiago del Cile per disputare una partita di rugby, il cui aereo, un Fokker Fairchild FH-227D della Fuerza Aerea Uruguay si schiantò sulla Cordigliera delle Ande, a circa 4200 metri di altitudine. A bordo allora si trovavano 45 persone, tra cui appunto i giocatori di rugby: solamente in 16 però riuscirono a sopravvivere, cibandosi anche di carne umana, quella dei compagni già deceduti.
Ebbene, a 40 anni da quella tragedia, i giocatori de "Los viejos cristianos" sono scesi in campo per disputarla quella partita che i protagonisti di allora non poterono vivere: dodici dei sedici sopravvissuti hanno partecipato all’evento contro la squadra cilena “Old Grangonian Club”. Prima della partita, i componenti dei Viejos Cristianos sono stati ricevuti dal Presidente cileno, Sebastian Pinera. “Penso che avere mangiato carne umana sia la più grande tristezza della mia vita – ha dichiarato in quell’occasione Roberto Canessa (uno dei due ragazzi che hanno scalato i monti in cerca d’aiuto) all’Associated Press - ma salvare una vita lo giustifica e mi piace pensare che se a morire fossi stato io, i miei compagni avrebbero fatto lo stesso”.
Quella del match di rugby è solamente una delle iniziative intraprese per ricordare l’evento. Nel trentesimo anniversario dell’incidente fu messo online un sito web (Viven! The Andes Accident)nel quale è possibile vedere foto inedite e leggere le testimonianze dei superstiti. Nell’agosto scorsoinvece ha aperto i battenti a Montevideo una mostra interamente dedicata ai reperti del disastro.

martedì 9 ottobre 2012

Giulio senza Cesare


E così oggi Giulio Tremonti fonda un nuovo partito. Ne sentivamo la mancanza. Lo fonderà a Riccione, non lontano da dove il suo omonimo varcò il Rubicone. Forse la citazione è autoironica. Pare che in una botta di calore umano intenda chiamarlo 3 L. Un nome - secondo Google - già utilizzato da un caseificio, da una torneria automatica e da un centro parquet. Le tre L dell’ex ministro sono Lista Lavoro e Libertà, parole che abbondano sulla bocca dei politici, i quali poi finiscono per occuparsi quasi esclusivamente della prima: la lista, dei candidati e della spesa. Manca la quarta L: quella di leader.  

L’intelligenza non è solo brillantezza di pensiero e battute fulminanti. E’ anzitutto carattere. Quel miscuglio di personalità e autostima che ti rende impermeabile al fascino degli uomini arroganti e volgari. Da Craxi a Bossi, Tremonti ne ha frequentati parecchi. E’ un Giulio che ha sempre cercato un Cesare a cui appoggiarsi. Oggi vorrebbe tanto fare da solo, ma se irrorasse la sua intelligenza con un briciolo di senso comune, capirebbe che la lunga frequentazione delle stanze del potere lo rende incompatibile con la volontà di cambiamento che si respira nel Paese. La sua antipatia per le élite, di cui peraltro fa parte, non basta a renderlo ciò che non potrà mai essere: popolare. Ha detto che, se dipendesse da lui, i politici guadagnerebbero la stessa cifra dei precari. Io mi accontenterei che non percepissero lo stipendio in contanti, come invece - unico ministro al mondo - si è sempre vantato di fare lui, senza mai chiedere scusa né spiegare il perché.  

lunedì 8 ottobre 2012

Torino - Cagliari 0-1 * Il Pagellone

Gillet 6.5
Darmian 6.5 Glick 5.5 Ogbonna 6 D'ambrosio 6
Gazzi 6.5 Brighi 5.5
Cerci 6  Bianchi 6 Sgrigna 5 Stevanovic 5

Subentrati:

Meggiorini 5
Vives S.V.
Sansone S.V.

martedì 2 ottobre 2012

Risotto alla Barbera


Preparazione: Rosolate la cipolla finemente tritata in alcuni cucchiai d’olio e, non appena sarà diventata trasparente, versate il riso e mescolatelo per alcuni istanti nel condimento. Bagnate con la Barbera e lasciate assorbire, quindi salate e portate a cottura unendo il brodo caldo un mestolo alla volta.
Spegnete il riso al dente. Conditelo con una buona macinata di pepe fresco, parmigiano grattugiato e una noce di burro, lasciando poi mantecare per qualche minuto prima di servire.
Ingredienti per 4 persone:
  • 400 g di riso
  • 2 bicchieri di vino rosso corposo
  • 1 cipolla piccola
  • brodo q.b.
  • parmigiano grattugiato
  • burro
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
  • pepe in grani

lunedì 1 ottobre 2012

Bocciata la mozione per ridurre i fondi ai partiti

Della mozione del deputato Salvatore Vassallo sulla riduzione dei fondi ai partiti presentata alla Camera è stata approvata solo una parte"Un contributo finanziario trasferito annualmente a ciascun gruppo parlamentare, che sia di un ammontare non superiore alla meta' dell'ammontare complessivo dei fondi assegnati, a titolo individuale, ai deputati che compongono il gruppo per le spese generali e il pagamento dei collaboratori", questo è quanto stabilito in aula in termini di modifica al regolamento, nulla di più. Il testo che proponeva il taglio netto di due terzi dei soldi passati ai partiti dalla Camera è quindi saltato con la seguente giustificazione: trattasi di materia competenza esclusiva dell'ufficio di presidenza della Camera, a cui spetta la scelta, previa gara, della società di revisione esterna che controllerà i bilanci dei partiti.

Immediata la reazione del deputato: "Capisco che allo stato un taglio fatto così sarebbe insostenibile, pari ai due terzi dei fondi dati ai gruppi, ma noi miriamo ad un riequilibrio del Bilancio della Camera, che dovrebbe diminuire il 'cash' assegnato ai gruppi e ai deputati, aumentando invece la quota dei servizi e dei pagamenti diretti per i contratti del personale. Il che porterebbe non solo maggiori risparmi ma anche una moralizzazione delle spese, che diverrebbero più trasparenti e controllabili". In altre parole, il denaro che viene elargito ora finisce direttamente nelle casse dei partiti, che vengono poi distribuiti secondo le esigenze e le contingente. La proposta di Vassallo prevedeva invece di finalizzare quei soldi direttamente in contratti del personale e in quote di servizio. Un modo semplice per rendicontare e controllare i fondi.
Cosa ha portato la Camera a ritirare tutti gli emendamenti? Troppi interessi o altre motivazioni? La variazione del regolamento è stato votato praticamente all'unanimità: è passato con 479 sì, un no (Franco Barbato di Idv) e nove astensioni (i radicali oltre a qualche altro deputato). Pare che per i deputati rinunciare ai finanziamenti sia impossibile: piuttosto un revisore esterno che controlli i bilanci, ma i tagli no.