lunedì 10 giugno 2013

Rocche dei sette fratelli





Le leggende, in Langa, sono infinite: quella che si tramanda a Treiso è legata alla spettacolare depressione naturale che si apre tra i suoi vigneti, divenuta tradizionale meta di turisti. Una voragine creata, in epoca preistorica, dal ritiro delle acque e dalla conseguente erosione del terreno, nel quale si aprirono profonde calanche. 

La leggenda narra di sette fratelli che, impegnati nel lavoro in campagna, vennero raggiunti dalla sorella. Questa, molto religiosa, li invitava a seguirla per la tradizionale processione del Corpus Domini. Ai suoi fratelli invece, nulla importava della Chiesa, di Dio o del parroco: a loro importava solamente che la loro vigna facesse abbastanza uva, tanta da poter imbottigliare qualche buona bottiglia da vendere al mercato di Alba. 

A giugno per la festa del Corpus Domini il parroco aveva organizzato una grande processione. Quando la sorella venne a saperlo subito pregò i fratelli di partecipare con lei alla cerimonia, ma essi, com’era ovvio, rifiutarono dicendo che non avrebbero mai perso un giorno di lavoro per una stupida processione, proibendole di seguire il crocifisso. La sorella non andò alla processione ma si recò nella vigna con loro. I filari però stavano proprio accanto alla strada, e così, a metà della mattina, quando la processione arrivò davanti a loro, il prete domandò come mai dei bravi cristiani non seguissero il crocifisso ed essi, superbi, risposero che sarebbe stato meglio se Dio non avesse ficcato il naso nei loro affari e inveirono contro la sorella che nel frattempo si era inginocchiata a pregare col capo chino e le mani giunte. 

Non appena ebbero pronunciato queste parole, un rumore uscì dalla terra, e questa prese a tremare, quasi fosse stato il Padreterno stesso a scuoterla con le sue mani. Poi, proprio in mezzo alla vigna, la terra si fendette, e crollò, e si aprì una profonda voragine lungo tutta la collina. Sotto i piedi dei fratelli l’'abisso si allargò ed essi ne vennero ingoiati, scomparendo nelle profondità della terra. Ma, dopo che la polvere si fu dissipata e il suolo ebbe cessato di tremare, ecco che, su di un alto picco, che si ergeva nel vuoto sottostante, la ragazza stava ancora in ginocchio a pregare, quasi che il disastro non l’'avesse neppure sfiorata.


Tratto da: http://www.turismoinlanga.it/pagine/ita/d_territorio2.lasso?cod=55145AE41d849286F4NMr2B4C92C

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