Nome: Federico Garrone
Partito:
Noi per Asti
Candidato
Sindaco: Mariangela Cotto
1.
Perché ti sei candidato/a?
Prima
di candidarmi ho riflettuto a lungo. La dott.Cotto mi aveva contattato un anno
fa e all'inizio ero molto titubante. Ho deciso di accettare dopo aver
analizzato approfonditamente la sua proposta; non fosse stata una lista civica,
non l'avrei probabilmente fatto. Mi è piaciuta l'idea di proporre un gruppo di
persone digiune di politica e spinte dalla voglia di cambiamento; soprattutto credo che una
lista civica, non essendo legata a logiche di partito, possa lottare più
liberamente per realizzare i propri progetti. Mi è stato obiettato che comunque
la si voglia chiamare è pur sempre "politica"; verissimo, ma quella
che vorrei fare io non è la politica di oggi. La politica è nata in Grecia
nelle Polis e Aristotele la definiva come "l'amministrazione della
polis" "per il bene di tutti"; lo stesso concetto che a Roma era
espresso come "Res pubblica". Il politico, per quanto mi riguarda,
deve essere una persona che si mette a disposizione della collettività per
ascoltare le sue necessità e aiutarla. Quindi, visto che sono agli sgoccioli
dei miei studi universitari in giurisprudenza, vorrei provare a mettere a
disposizione le mie conoscenze per amministrare la "cosa pubblica".
2.
Quali devono essere secondo te le 3 priorità del tuo candidato/a Sindaco?
Mettere
in risalto soltanto 3 dei problemi che affliggono la nostra città non è cosa
semplice. Penso che una piccola parte dei problemi, che la dott.Cotto vuole
affrontare, sia benindividuata dal video che ha realizzato e pubblicato su
Facebook, youtube e sul suo sito. Per rispondere alla domanda, direi:
Lavoro:
è un problema nazionale e non solo astigiano; credo, però, che ad Asti abbiamo
fatto molto per aggravarlo. Città più piccole di noi e che anni fa erano
nettamente indietro rispetto ad Asti sono riuscite a raggiungerci e superarci
in una classifica ipotetica denominabile "lavoro". Siamo diventati
una città troppo burocratizzata; detto da un giurista farà sorridere, ma sono
convito che chi può, ancora, investire debba farlo il più rapidamente possibile.
Un comune, per attirare capitali, deve andare incontro agli investitori nel
proprioterritorio e non rendere la vita difficile. Questo non vuol dire
permettere scempi, ma il vigilare sulla regolarità non è, neppure, creare
impedimenti inutili.
Servizi
sociali: questo penso sia uno dei temi più delicati. Sono sempre più le persone
che hanno bisogno di aiuto; a bussare per chiedere, oggi, non sono solo più i
"veri poveri", ma anche tutte le persone che con la crisi non
riescono a pagare affitti, bollette... Queste persone non possono essere
lasciate sole. Nostra idea è quella di chiedere a queste persone ore di servizi
socialmente utili; in questo modo il comune può recuperare i fondi per aiutarli
non spendendo per altre attività e queste persone non si sentiranno in
imbarazzo nel dover chiedere aiuto.
Come
terzo punto potrei mettere di tutto, dall'ambiente allo sport, dal Palio al
corretto investimento dei fondi. Preferisco però fare un cenno ad uno dei
nostri scempi maggiori, ovvero i contenitori vuoti. Mi pare assurdo che
ospedale vecchio, caserma ex Colli di Felizzano, vecchia asl, ex sede vigili
urbani siano fermi e in rovina da anni. A parte l'orrore di vedere un edificio
abbandonato nel centro città, credo che queste infrastrutture siano da
recuperare. Abbiamo scuole che cadono a pezzi o sovraffollate, mancano palestre
e luoghi di ritrovo: almeno qualcuno di questi contenitori potrebbe risolvere
alcuni problemi. O almeno, si inizia a salvare il decoro della città.
3.
Il punto del programma del tuo candidato/a che più ti rappresenta.
Visto
che non ne ho parlato prima, direi lo sport. Sono un istruttore dell'Asti
Calcio ( il termine allenatore per dei bambini non mi piace), e vivo
settimanalmente il problema del sovraffollamento delle infrastrutture sportive.
In un campo da calcio non possono esserci contemporaneamente 50 bambini, in una
palestra non possono alternarsi 5 società di basket, non si può dover correre
sul ciglio di una strada e aver paura, ad ogni curva, di essere investiti da
un' automobile e potrei andare avanti. Per poter praticare uno sport servono
spazi. Credo si debba uscire dalla demonizzazione del privato e collaborare con
questo almeno in alcuni settori. Un esempio di funzionalità è il nuovo impianto
costruito a San Fedele; in cambio dello sfruttamento del suolo pubblico per un
certo numero di anni, un privato ha creato il campo da calcio migliore della
città. Per capirne la necessità provate a prenotarlo per un ora, vi chiederanno
se come giorno potrebbe andare bene un giovedì... ma del prossimo mese.
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