L’inverno del nostro scontento ha prodotto una nuova creatura
elettorale: il grillino in sonno. Individuo affabile e politicamente
istruito, il grillino in sonno è solito intrattenersi con amici e
colleghi sui pericoli che correrebbe la democrazia nel malaugurato caso
in cui il movimento di Grillo superasse il venti per cento alle
elezioni. Pur riconoscendo al comico una discreta resistenza fisica e
vocale, ne sottolinea lo scarso rispetto per il dissenso, la
superficialità di certe analisi e l’aleatorietà di parecchie soluzioni.
«Uno così al governo non lo vorrei mai» è l’inevitabile conclusione
del suo ragionamento. Ottenuto il plauso muto della platea, il grillino
in sonno si guarda intorno soddisfatto. Poi arpiona l’ascella di un
adepto perplesso (ce n’è sempre uno) e lo porta a sgranchirsi le idee in
corridoio. «Come dicevo, al governo non lo vorrei mai...». E abbassa di
colpo la voce. «Ma tanto lì si è capito che ci andrà Bersani, in
combutta con Monti. Perciò serve qualcuno che faccia le bucce ai
deputati, apra i cassetti delle commissioni parlamentari e metta in Rete
le schifezze che per omertà nessuno ha mai denunciato. Ecco, per quel
lavoro Grillo sarebbe l’ideale». «Quindi lo voterai»?, si informa il
destinatario della confidenza. «Ma cosa dici? Ovviamente no!» replica il
grillino in sonno, sdegnato e di nuovo stentoreo, neanche si trattasse
di mentire a un sondaggista. Eppure nei suoi occhi sono spuntate cinque
stelle di malizia. Poco visibili alla luce, molto meglio al buio di
un’urna elettorale.
Tratto da : http://www.lastampa.it/2013/02/08/cultura/opinioni/buongiorno/il-grillino-in-sonno-9MD8lSebTzWvV8bXuIPgcJ/pagina.html
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