domenica 30 settembre 2012

Atalanta - Torino 1-5 * Il Pagellone

Gillet 6.5
Darmian 6.5 Glick 6 Ogbonna 6 D'ambrosio 6
Gazzi 6.5 Brighi 6
Cerci 7  Bianchi 6 Sgrigna 5 Santana 5

Subentrati:

Stevanovic 6.5
Meggiorini 6
Verdi S.V.

Reti:
  Bianchi, Gazzi, Stevanovic, D'ambrosio, Bianchi
Assist:
Cerci 3, Stevanovic

mercoledì 26 settembre 2012

martedì 25 settembre 2012

Don’t cry for me Anagnina


La Polverini si è dimessa. Però poteva almeno salutare.
Annunciate in serata le dimissioni della Polverini. A questa festa possiamo partecipare anche noi.
La Polverini lascia la guida della regione Lazio. “Avevo un tumore”, ha dichiarato la regione.
L’ex governatrice: “Me ne vado a testa alta”. Sta cercando di uscire dal parcheggio.
“Non voglio che mi confondano coi ladri”. Dovevi pensarci prima di fare la tessera.
Pochi giorni fa erano state diffuse le foto di un festino del Pdl con ancelle e maiali. O forse era il congresso nazionale.
Dopo Marrazzo, salta anche la Polverini. Gli elettori del Lazio sono finalmente pronti per Serse Cosmi.
(Ironia della sorte, anche la Polverini ha dovuto lasciare a causa dei travestiti)
I festini del Pdl Lazio si ispiravano all’Odissea. E alla fine chi andrà in galera? Nessuno!
De Romanis: “È stata una festa carinissima e sobria”. Il trogolo era molto minimal.
La Polverini prima annuncia le dimissioni, poi le ritira, poi le presenta di nuovo. Ho capito, faceva Penelope.
“Mi sono dimessa per una faida interna al Pdl”. L’eterna lotta tra il male e il peggio.
(La Polverini parla di dissapori all’interno del centrodestra. Non tutti sono d’accordo su Renzi premier)
“Non sono disposta a pagare le colpe di altri”. Allora facciamo alla romana.
I consiglieri del Pd si erano già dimessi in massa. È sempre più chiaro che la linea del partito la dettano i lemmings.
La Polverini ha ricordato i venticinque miliardi risparmiati dalla regione Lazio. Con le sue dimissioni.
D’Alema: “Le dimissioni della Polverini sono una nostra vittoria”. Alla festa era quello vestito da Pirro.
Per D’Alema le dimissioni della Polverini sono una vittoria del centrosinistra. Fare fuori la Bonino faceva parte del piano.
Il Pdl fa quadrato intorno alla Polverini. E non è facile, pisciando.
Laconica Renata Polverini: “Consiglio indegno”. Ma come si poteva immaginare che Fiorito fosse pieno di achei?
La Polverini: “Ci siamo distratti un attimo”. E sono rimasti solo i tramezzini ai funghi.
(La Polverini non si è mai accorta di nulla. Per lei Fiorito aveva solo le ossa grosse)
Usciti dal conto del Pdl decine di bonifici senza nome. Ancora non era chiaro chi si sarebbe occupato dell’inchiesta.
Le erogazioni ai gruppi politici della regione Lazio sono lievitate senza che fosse fornita alcuna giustificazione specifica. Sarebbe bastato un “devo fare benzina”.
Il capogruppo Fiorito: “La Polverini sapeva”. Ma è chiaro che già così non sta in piedi.
Le varie versioni di Fiorito: “La Polverini non poteva non sapere”. “Mai detto che la Polverini sapeva”. “Chi sarebbe questo Fiorito?
Fiorito: “Mai rubato soldi del Pdl”. Gli arrivavano già rubati.
(La situazione di Fiorito è talmente complicata che Taormina ha un avvocato a sua volta)
“Per noi Fiorito è già fuori dal partito” ha detto Alfano. Lo stesso che voleva fuori la Minetti.
“Non vogliamo ladri, rubagalline e mascalzoni” ha dichiarato Alfano stroncando le correnti interne.
Alfano: “Via ladri e mascalzoni”. Via dell’Umiltà suonava male anche a me.
La madre di Fiorito: “A tre anni già leggeva Topolino”. Era il Mozart del Pdl.
“Mio figlio non ha bisogno di rubare. È ricco”. Se è per questo non ha nemmeno bisogno di mangiare: è grasso.
Fiorito: “Se gli elettori non ci votano più, fanno bene”. Bravo, adesso due parole su chi vi vota ancora.
Il Pdl sostituisce Fiorito con una fanatica nazista. Ma allora lui era lì per il nostro bene!
(Una cubista con simpatie fasciste. “Su la mano!”)
Chiara Colosimo è una ex cubista che ama i regimi totalitari. Viene direttamente dai sogni di Berlusconi.
La nuova capogruppo del Pdl era apparsa in tv accanto a un neonazista rumeno. A modo suo voleva dirci che non è razzista.
Tra le spese di Fiorito bollette telefoniche per migliaia di euro. Vabbe’, non è mica una colpa avere Vodafone.
Fiorito spese anche quattromila euro in un Apple store. Ma è successo anche a me si rompesse il caricatore.
Si indigna il mondo cattolico. È la cosa che sa fare meglio.
“Scandaloso spreco di denaro pubblico” ha dichiarato Bagnasco parlando dell’otto per mille ai valdesi.
Storace: “Una banda di cacasotto soggiogati dalla propaganda”. Ma non vedo perché prendersela con gli elettori.
“Il Pdl è in un abisso di immoralità”, ha detto Frattini sciabolando uno champagne.
“C’è un abisso che divide la politica dai cittadini”. Ed è proprio lì che si trovano le ostriche migliori.
Alemanno: “Fiera dell’ipocrisia”. Daje, famola a Tor Tre Teste.

Tratto da: http://www.spinoza.it/2012/09/25/dont-cry-for-me-anagnina/

Una vita da giraffa

Il mio eroe del giorno è la giraffa che scappa dal circo di Imola in cui era ingiustamente detenuta e galoppa libera e impaurita per le strade, facendosi largo a zoccolate fra le auto in sosta finché viene sedata a fucilate di narcotico dalla polizia. Troppe emozioni per il suo cuore grande, che alle tre del pomeriggio cessa di battere.

Mi sono indignato e commosso, non solo per lei. Anche noi pascolavamo sereni nella savana dello Stato Sociale. Ma un brutto mattino ci siamo risvegliati in un circo dove tutti ridevano e applaudivano, nonostante nessuno fosse veramente felice, neanche il clown miliardario che incantava i bambini con le barzellette senza mai perdere di vista la cassa. Siamo riusciti a scappare, fino a quando un tecnico ci ha sparato addosso del narcotico, per il nostro bene. Ora siamo qui: liberi ma depressi, barcollanti ma in piedi.

Ti riscatteremo, giraffa cara. Riprendendo a galoppare verso la libertà non appena qualcuno, oltre che del narcotico, ci metterà in corpo un po’ di vitamine.


Tratto da: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1257

domenica 23 settembre 2012

Sampdoria - Torino 1-1 * Il Pagellone

Gillet 7.5
Darmian 6 Glick 5.5 Ogbonna 6 Masiello 6
Gazzi 6 Vives 6
Cerci 6  Bianchi 6 Meggiorini 5 Santana 6

Subentrati:

Sgrigna S.V.
Stevanovic S.V.
Brighi S.V
Reti:
  Bianchi

mercoledì 19 settembre 2012

Il surfista e il centravanti

Renzi, il bambino che vuole mangiare i comunisti, mi ha descritto la situazione politica con una metafora calcistica. Bersani è un centravanti che dopo aver guardato giocare i compagni e soprattutto gli avversari per vent’anni, adesso ha finalmente il pallone fra i piedi ed è in area, solo, a porta vuota. Muore dalla voglia di fare gol, ma nessuno ha il coraggio di dirgli la drammatica verità: “Pierluigi, a furia di aspettare sei finito in fuorigioco!” .

Sarà il tema dei prossimi mesi e, a causa di una mia momentanea allergia al calcio, proverò a illustrarlo in chiave sentimentale. Quando ti dividi per troppo tempo fra due persone - coniuge e amante - il giorno in cui divorzi dal coniuge difficilmente ti metterai con l’amante. Finisci per lasciare entrambi, accomunandoli nel sentimento di nausea e rigetto che ti provoca quel periodo della tua vita. I politici di centro e di sinistra che per vent’anni si sono opposti in qualche modo a Berlusconi vengono percepiti dalla maggioranza degli italiani come una parte della stessa storia. Non è giusto, probabilmente. Di sicuro non è razionale. Ma è così. Quando si alza, l’onda del disgusto sommerge tutti, tranne il surfista che ha il coraggio e il tempismo (doti che a Renzi non fanno difetto) di montarci sopra. Il paradosso, ma forse il filo di continuità della Storia, è che il surfista è sempre un prodotto culturale dell’epoca sommersa. Perciò nel prossimo ventennio potranno cambiare molte cose, ma - come avete già capito - le metafore calcistiche no.


Tratto da: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1253

Pranzo in cima a un grattacielo: lo scatto di Charles C. Ebbets compie 80 anni




‘Pranzo in cima a un grattacielo’ compie oggi 80 anni: auguri nel suo anniversario. Nessuno conosce i nomi dei protagonisti di questa celebre foto, ma di sicuro si tratta di undici uomini che sono entrati nella storia. Si tratta degli operai di ‘Lunch atop a Skyscraper’ (‘Pranzo in cima a un grattacielo’), immortalati nel lontano 20 settembre 1932 dal famoso scatto del fotografo Charles C. Ebbets, effettuato sulle impalcature in cima al Rockfeller Center di New York.
‘Pranzo in cima a un grattacielo’ è una delle fotografie più famose di sempre. Si tratta di uno scatto spettacolare, in bianco e nero che rappresenta un’America colpita assai duramente dalla crisi di Wal Street del 1929, un’America in cui vigevano ancora i rigori del Proibizionismo e in cui industrializzazione e immigrazione stavano letteralmente prendendo il sopravvento, esplodendo nella società statunitense.
La fotografia, come possiamo vedere chiaramente, ritrae undici uomini intenti a consumare il loro meritato pranzo. Fin qui nulla di strano, non fosse che gli operai si ritrovano con i piedi penzolanti a centinaia di metri sopra la strada di New York City. Eppure loro stanno seduti sorridenti e tranquilli, come se fosse cosa di tutti i giorni stare in cima a una trave su un grattacielo, con metri e metri di aria vuota fra loro e il suolo. E per loro, forse, era proprio un’abitudine quotidiana, una cosuccia da nulla.
In realtà c’è chi dice che la foto di Ebbets sia stata scattata il 20 settembre, qualcuno sostiene che sia del 29 settembre: non c’è problema, festeggiamo lo scatto in entrambe le date. Quello che è certo è che la fotografia arrivò sul supplemento fotografico del New York Herald Tribune domenica 2 ottobre. E festeggeremo anche questa terza data, pazienza. ;)
Ci troviamo al 69esimo piano del Palazzo di GE, siamo negli ultimi mesi di costruzione del Rockfeller Center di New York. A tutti è concessa una pausa pranzo, anche agli operai che lavorano in cielo e che non possono certo scendere tutte le volte per fare pausa: ci metterebbero troppo temo. Ecco che allora si mangia dove si trova posto, quindi una trave sospesa nel nulla va più che bene. A patto di non soffrire di vertigini. Questa foto è diventata per tutti, poi, il simbolo dell’espansionismo di New York City. Anche se c’è qualcuno che sostiene che si possa trattare di un fotomontaggio: quello che è certo è che a partire da questa fotografia ne sono state derivate parecchie altre, che ad essa si ispirano, alcune più divertenti di altre.
Tuttavia dobbiamo fare un plauso non solo agli operai coraggiosi che galleggiano sospesi nel vuoto a New York City, ma anche ai fotografi che, impavidi, pur di rubare uno scatto destinato a fare la storia, sono saliti insieme agli operai e in bilico sulle travi hanno dato libero sfogo alla loro arte. E noi, per celebrare il compleanno di questa foto, sia esso il 20 o il 29 settembre, vogliamo fare unacarrellata di tutte le foto che si sono ispirate a ‘Pranzo in cima a un grattacielo’: ce ne sono veramente tante, alcune più artistiche, altre più parodistiche. Date uno sguardo alle foto della nostra gallery: quale vi piace di più? :)


lunedì 17 settembre 2012

Torino Inter 0-2 - Il Pagellone


Gillet 6.0
Darmian 6.5 Glick 6.5 Ogbonna 6 Masiello 5.5
Gazzi 5.5 Brighi 6
Stevanovic 5  Bianchi 6 Sgrigna 6 Santana 6

Subentrati:

Meggiorini 5.5
Cerci 5.5
Sansone S.V
 

venerdì 14 settembre 2012

Ma come osa?

Il Renzi che chiede il voto a chi finora lo dava a Berlusconi è una anomalia o, se preferite, una primizia. In Italia cambiano più spesso partito i politici degli elettori. I quali piuttosto smettono di andare a votare, ma difficilmente sono disposti a saltare il fossato che divide la destra dalla sinistra. Conosco inglesi che hanno scelto prima la Thatcher e poi Blair, francesi passati dal socialismo a Sarkozy (e ritorno), case di americani in cui le biografie di Reagan e Clinton campeggiano affiancate. Invece in Italia la politica viene vissuta alla stregua dell’altro gioco dei maschi, il calcio. Piuttosto si diserta lo stadio, ma non ci si trasferirà mai nella curva degli avversari: al massimo in tribuna con un biglietto omaggio.

I politici hanno fomentato questa propensione. Il Pd ha descritto i fan di Berlusconi come trucidi e Berlusconi i fan del Pd addirittura come «coglioni». Uno scontro antropologico, favorito dal sistema maggioritario che ti spinge a votare non chi ti convince di più, ma chi ti fa meno paura. Così i due schieramenti hanno fatto a turno il pieno dei propri fedeli, ma non sono mai riusciti a governare in nome e per conto del Paese intero. Non credo che a questo giro Renzi ce la farà: i suoi compagni di partito, e persino il segretario del Pdl, hanno già cominciato a dire che quando uno di sinistra corteggia la destra significa che è di destra pure lui. Il clima da guerra civile ideologica che ha contraddistinto l’ultimo ventennio ha lasciato troppe ferite da lenire e troppi conti da regolare. Ma arriverà il giorno in cui anche in Italia le elezioni non saranno più un derby né un’ordalia, ma una scelta fra due modi diversi di fare le stesse cose.

Tratto da:  http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=1251

giovedì 13 settembre 2012

Del Pi*ro cittadino onorario di Torino

Conferire la cittadinanza onoraria torinese ad Alessandro Del Pi*ro: questa la proposta presentata oggi alla conferenza dei capigruppo del consiglio comunale. Il primo firmatario e' il leghista Fabrizio Ricca, cui si sono associati consiglieri di varie forze politiche.

Non manca chi si dichiara contrario all'iniziativa come Michele Curto (Sel): ''Credo che nella Torino di oggi, con un sesto delle famiglie ai margini della soglia di poverta', siano altri i cittadini onorari''.

Tratto da:  http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/piemonte/2012/09/11/Piero-cittadino-onorario-Torino_7461076.html



martedì 11 settembre 2012

Keret House, la casa più piccola del mondo

Keret House è un innovativo progetto concepito dall'architetto Jakub Szczesny, che sta per essere sviluppato in un piccolo spazio vuoto tra due palazzi, il 22 e 74 Chlodna Zelazna Street nel quartiere di Wola a Varsavia, in Polonia. Lo scopo è di sfruttare spazi ristrettissimi, che mai si potrebbero immaginare adibiti ad abitazioni per l'uomo. Szczesny non è nuovo a questo tipo di creazioni: è sempre suo il progetto Tamka, un mini-appartamento di soli 21,5 metri quadri che offre tutto l'occorrente per vivere comodi grazie all'ausilio di arredi trasformabili. In questo caso sfrutta addirittura l'intercapedine tra due edifici per farne un appartamento di 14,5 metri quadrati: l'abitazione avrà una larghezza che varia tra i 122 e 72 centimetri, misure che ne faranno con tutta probabilità la casa più stretta mai costruita. Il progetto prende il nome dallo scrittore Etgar Keret, che ha visto in questo spazio un luogo ideale per lavorare e per ospitare giovani creativi e intellettuali di tutto il mondo. Un forte messaggio lanciato da una città sempre più aperta all'innovazione e alla cultura. Keret House è infatti uno spazio all'avanguardia, che sfrutta ogni angolo e si sviluppa su due piani: al primo piano si trovano bagno, cucina e spazio relax; al secondo la camera da letto-studio per un ospite. Strutturalmente la casa è un semplice telaio in acciaio sviluppato tridimensionalmente, rifinito con legno compensato, pannelli isolanti e polistirolo coperto con uno strato in cemento, interamente dipinta di bianco (così come gli interni).L'elettricità verrà fornita da un edificio vicino e la scala d'ingresso è a scomparsa e controllabile con un telecomando, per poter sfruttare al meglio lo spazio. Svantaggi? La casa non è dotata di riscaldamento, quindi è sfruttabile solo per il periodo estivo, viste le temperature ostili dell'inverno di Varsavia. Ricordate la casa milanese di Renato Pozzetto nel film "Il ragazzo di campagna"? Quello che sembrava un surreale monolocale scenografico pare si stia trasformando in realtà.

domenica 2 settembre 2012

Torino - Pescara 3-0 Il Pagellone

Gillet S.V.
Darmian 6 Glick 6.5 Ogbonna 6 Masiello 6.5
Gazzi 6.5 Brighi 6.5
Stevanovic 6  Bianchi 7 Sgrigna 7 Santana 7

Subentrati:

Meggiorini 5.5
Cerci S.V.
Sansone S.V
 
Reti:
Sgrigna, Brighi, Bianchi
Assist
Bianchi, Sgrigna, Masiello